di Liliana Failla, pubblicato il: 08/01/2014 in: Società, Letto: [1591] volte
Nell’intervista, al Sig. Sindaco, di qualche giorno fa, avente come tema il fenomeno del randagismo che negli ultimi tempi con una escalation inquietante è diventato sempre più un serio problema da risolvere, erano state poste alcune domande e tra queste cosa ne pensasse personalmente e se fosse a conoscenza delle numerose aggressioni di cani randagi nei confronti dei nostri concittadini.
Il primo cittadino, ha affrontato la discussione rispondendo alle questioni poste, soffermandosi preliminarmente sulla normativa di riferimento e sui costi di gestione già sostenuti e da sostenere da parte dell’A.C. per la cattura, la sterilizzazione e la microchippatura dei cani randagi che dopo essere stati sottoposti a queste operazioni vengono poi rilasciati allo stato brado, continuando a rappresentare, un pericolo costante e in taluni casi grave ed angoscioso per l’intera collettività.
Ci sarebbe piaciuto che oltre ad un mero iter procedurale dettato dalla norma, la nostra amministrazione comunale, che per il tramite del Sindaco, ci ha voluto ricordare che eventuali responsabilità legate a casi di attacchi di branchi di cani randagi, ricadono in primo luogo sui proprietari, qualora individuati, avesse avuto una visione, una idea ed una concreta proposta di intervento finalizzata ad una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, magari promuovendo, incentivando, coinvolgendo anche le associazioni di volontariato, i professionisti, le scuole, gli artigiani, i commercianti e comunque chiunque fosse interessato alla risoluzione di questo annoso problema.
Troppe volte, in occasione di eventi luttuosi provocati da questi animali a quattro zampe, abbandonati a se stessi e perciò più aggressivi e violenti, abbiamo assistito a scene di disperazione da parte dei cittadini colpiti da questi episodi, mentre le istituzioni preposte al controllo e gestione del territorio e della cosa pubblica oltre a recitare il solito “mea culpa” si sono preoccupati soltanto di ricercare ed individuare eventuali responsabilità che troppo spesso rimangono impunite.
Attraverso questo incontro abbiamo voluto ulteriormente coinvolgere l’A.C., a cui è demandata la responsabilità, la gestione e la messa in sicurezza, sotto ogni profilo, dell’intero territorio comunale nonché la difesa della salute dei cittadini che ogni giorno sono costretti a cambiare percorso ogni qualvolta incontrano gruppi di cani randagi che bivaccano indisturbati ad ogni crocevia della città.
Ringraziamo comunque l’A.C. per quello che ha fatto e per quello che potrà porre in essere per il futuro, mentre per i nostri concittadini non possiamo fare altro che appellarci al loro senso civico nel segnalare tempestivamente fenomeni di randagismo e nel contempo raccomandare di non abbandonare mai i loro cani ma di ricoverali nelle sedi adeguate qualora fossero impossibilitati ad averne ancora cura.
Liliana Failla